“Comunicare” qual’è il vero significato?

Sulla comunicazione ci sono fiumi di articoli, studi, parole; questo perché rappresenta un argomento PILASTRO nei rapporti con le persone, nella crescita personale e nei percorsi di formazione; tutto parte da qui!

Le relazioni umane sono gestite con l’interazione e la comunicazione che i singoli soggetti hanno fra loro.

Saper comunicare ci mette nella miglior condizione per essere efficaci sia nel lavoro che nella vita privata.

Immagina chi non si sente compreso, quanta fatica e frustrazione prova ogni volta che cerca di esprimere un concetto soprattutto nel lavoro dove bisogna essere veloci ed essere produttivi è fondamentale.

Conoscere poche regole chiare ci mette nella condizione di approcciarci agli altri con semplicità e leggerezza.

IN CHE MODO?

Tenendo presente 5 presupposti chiamati “ASSIOMI” il cui padre è lo psicologo Paul Watzlawick  (Palo Alto) che sono:

  1. NON SI PUÒ NON COMUNICARE
  2. SI COMUNICA SU 2 LIVELLI Contenuto e Relazione
  3. LA NATURA DI UNA RELAZIONE DIPENDE DALLA PUNTEGGIATURA DELLA SEQUENZA DEGLI EVENTI
  4. IL MESSAGGIO E’ DIGITALE ED ANALOGICO
  5. L’ INTERAZIONE FRA DUE O PIU’ INTERLOCUTORI PUO’ ESSERE SIMMETRICA O COMPLEMENTARE
NON SI PUÒ NON COMUNICARE:

Ogni tipo di comportamento comunica sempre qualcosa: anche stare in silenzio trasmette un messaggio.

A volte possiamo dare significati e interpretazioni differenti soprattutto se non abbiamo elementi sufficienti per valutare la situazione.

Un buon comunicatore considera più variabili e valuta se la comunicazione in questo caso è efficace e consapevole o l’esatto contrario.

SI COMUNICA SU 2 LIVELLI Contenuto e Relazione:

Quando interagiamo con le persone non ci scambiamo semplici informazioni;  la nostra comunicazione ha espressioni diverse a seconda della relazione che abbiamo con il nostro interlocutore. Conta dunque non solo “ciò che diciamo” ma anche “come lo diciamo”.                           

Il “modo” in cui interagiamo pone in evidenza in che relazione ci troviamo.

Se dialoghiamo con un collega ad es. il tono della voce, la gestualità, i termini che usiamo potrebbero essere non formali diversamente in una situazione opposta come dialogare con un superiore renderà la ns comunicazione più impostata e formale.

LA NATURA DI UNA RELAZIONE DIPENDE DALLA PUNTEGGIATURA DELLA SEQUENZA DEGLI EVENTI.

Questo assioma quello che dico, esprimo o faccio IO cosa determina nel comportamento del mio interlocutore?

Dunque il comportamento comunicativo di una persona è, al tempo stesso, causa ed effetto del comportamento dell’altro.  

 

IL MESSAGGIO E’ DIGITALE ED ANALOGICO.

L’uso del verbale (parole) che utilizziamo rappresenta il messaggio digitale, mentre l’uso del paraverbale (tono, velocità …) e non verbale  (espressioni, gestualità…) rappresenta il messaggio analogico.

Questo messaggio va sempre valutato e interpretato in funzione del contesto.

Ad es le lacrime sul viso possono essere di gioia o di dolore, oppure una parolaccia detta con il sorriso scherzosamente lascia intendere l’opposto del significato proprio della parola che viene utilizzato

L’ INTERAZIONE FRA DUE O PIU’ INTERLOCUTORI PUO’ ESSERE SIMMETRICA O COMPLEMENTARE

Gli interlocutori che sono in posizione Simmetrica tendono a rispecchiarsi, un classico esempio è il caso di una discussione dove entrambi partecipano in maniera accesa ponendosi sullo stesso piano.

Mentre con la posizione Complementare gli interlocutori sono su un piano differente ed agiscono in maniera differente, in questo caso uno sarà in posizione di superiorità e l’altro posizione subordinata es: Datore di lavoro/dipendente oppure Genitore/figlio

 

Questi 5 enunciati possono essere vere e proprie linee guida; essi ci permettono di capire le dinamiche comunicative e di adattare la ns comunicazione al contesto nel quale ci troviamo, migliorando le relazioni che quotidianamente abbiamo con gli altri.

Quali di questi 5 principi per te può essere più utile?